I makeover, ovvero le pratiche di costruire nuovamente un grafico, sono molto utili per imparare e sperimentare. Nei grafici esplicativi ci sono alcune scelte, infatti, che sono soggettive.
Il makeover che propongo oggi non ha lo scopo di criticare l’originale, bensì vuole offrire un’alternativa secondo il mio approccio professionale.
Ho proceduto solo a rifare il grafico attraverso i dati visibili e non ho svolto ricerche e analisi. Il mio obbiettivo è stato ragionare su alcune possibilità circa il design e la comunicazione dei dati nel contesto della formazione aziendale.
I progetti di makeover fanno parte dei servizi che offro attraverso le consulenze.
Contesto e fonte
Durante una giornata di formazione una partecipante mi ha mostrato il grafico che vedi qui sotto. Dopo la nostra lezione le sembrava che il grafico non rispettasse le linee guida che avevo condiviso in aula e mi ha chiesto cosa ne pensassi.
La persona che ha condiviso il grafico ha perso la fonte. Ho svolto una ricerca in rete e ho scoperto due post dove il grafico è condiviso (qui e qui). Purtroppo nessuno dei post cita la fonte del grafico.
Il grafico è firmato da Withub, ma non ho trovato riferimenti all’interno del loro sito web.
Il grafico originale

Le mie scelte spiegate
Area del grafico
Ho tolto la griglia e l’illustrazione della culla per diminuire il carico cognitivo e ottimizzare il rapporto tra segnale e rumore.
Asse orizzontale
Ho deciso di partire dal 2014 perché preferisco che sugli assi siano rappresentati intervalli di uguale misura.
Ho deciso di posizionare l’asse orizzontale in alto. In questo modo viene letto prima del grafico e fornisce immediatamente significato e contesto ai dati.
Asse verticale
Nel grafico originale l’asse verticale non parte da zero. Benché questa scelta sia possibile nei grafici a linee ritengo sia meglio esplicitarla per evitare confusione. In questo caso ho preferito mantenere la partenza del’asse da zero perché, secondo me, la percezione visiva delle differenze risulterebbe esasperata.
Un’altra soluzione sarebbe stata quella di costruire due grafici: il primo con l’asse che parte da zero per offrire una visione panoramica, il secondo grafico con l’asse tagliato per uno sguardo più dettagliato esplicitando con chiarezza la scala dell’asse. In questo caso ho preferito proporre un solo grafico perché il mio obbiettivo è mostrare l’andamento nel tempo in modo panoramico, nel suo insieme.
Etichette e indicatori dei dati
Ho segnato solo i punti estremi, per non creare confusione visiva e per offrire una gerarchia visiva tenendo fisso l’obbiettivo di condividere uno sguardo generale degli ultimi anni.
Titolo
Ho lasciato un titolo descrittivo, ma ho preferito la parola diminuzione al posto di crollo per evitare di esasperare la componente emotiva. La decisione nasce anche dalle riflessioni circa la diminuzione delle nascite: un fenomeno multifattoriale, presente da diversi anni in molti Paesi Europei, compresa l’Italia.
Annotazioni
A proposito delle misure riportate nelle annotazioni che servono per offrire contesto e confronti, ho scelto di approfondire solo il confronto tra gli ultimi due anni e ho scelto di riportare la differenza sia in valore assoluto sia in forma percentuale.
Nota metodologica
Come scritto nella premessa non ho controllato la fonte dei dati, non ho verificato che i dati fossero aggiornati, non ho svolto nessun tipo di analisi.
All’interno di un processo di data storytelling, con analisi e restituzione, avrei, per esempio, confrontato i dati italiani con la media europea o con le nazioni con cui l’Italia condivide alcuni fattori che possono concorrere alla diminuzione delle nascite.
La scelta di non svolgere ricerca e analisi nasce dalla necessità di concentrarmi, insieme ai e alle partecipanti, sulla formazione aziendale e sui processi di data visualization nella costruzione dei grafici.
