I passaggi e le logiche che propongo nascono da una serie di consulenze all’interno di un progetto più ampio di revisione della comunicazione con i dati.
Il punto di partenza sono dati e grafico proposti e inclusi nel bilancio sociale 2019 della CGIL Emilia-Romagna.
Introduzione
All’interno di un percorso di consulenze ero interessata a mostrare alcuni differenti passaggi di avanzamento: da un semplice grafico efficace per giungere al livello avanzato di data storytelling, proponendo anche soluzioni accessibili e inclusive.
In questo articolo espongo tre proposte progressive rappresentate da tre differenti grafici:
▶ grafico livello base
▶ data storytelling avanzato
▶ data storytelling avanzato, accessibile e inclusivo.
L’approccio progressivo mira ad accompagnare le persone a osservare le differenze tra le diverse proposte, a individuare gli elementi indispensabili e a guidarle nell’apprendimento graduale.
Grafico di partenza:
Ci sono molte criticità in questo grafico, vediamo in sintesi le più evidenti.
Tipo di grafico poco significante
Sono una grande sostenitrice di tutta la famiglia dei grafici a barre. I grafici a colonna li uso e li consiglio spesso. In questo caso non credo che il grafico a colonne sia la scelta più significativa.
Mancanza di ordinamento delle barre
È sempre meglio scegliere un ordinamento. Proporre le barre secondo un ordinamento crescente o decrescente crea un ordine visivo che incoraggia la comprensione e stimola il ragionamento. Nei paesi dove le persone scrivono in orizzontale da sinistra a destra siamo più a nostro agio con gli ordini decrescenti. In questo caso sarei partita con la barra con la quantità maggiore a sinistra.
Titolo del grafico con maschile sovraesteso
Il titolo del grafico è declinato al maschile sovraesteso. Preferisco progettare testi che usino linguaggi inclusivi.
Testi in verticale
I testi in verticale sono difficili da leggere e vanno evitati il più possibile.
Colore decorativo senza funzione
Nel data storytelling il colore deve essere utilizzato per fornire significato e non solo per cercare di regalare piacevolezza estetica.
In questo grafico, inoltre, la ripetizione del colore crea disordine visivo e confusione interpretativa. Sono spinta a cercare relazione tra le barre che presentano lo stesso colore, invece la relazione non esiste.
Prima proposta: grafico livello base
Tipo di grafico: barre orizzontali
Ho scelto di usare il grafico a barre orizzontali. Secondo me rappresenta meglio l’obiettivo di questo grafico, ovvero mostrare il numero di iscrizioni delle singole provincie e suggerire il confronto tra i diversi territori.
Ordinamento decrescente
Ho scelto l’ordinamento decrescente per due motivi. La prima ragione è lo scopo comunicativo del grafico, ovvero suggerire il confronto tra i territori. Come scritto in precedenza, inoltre, è il più immediato da leggere per le persone che scrivono in orizzontale da sinistra a destra.
Formattazione assi cartesiani
Ho preferito togliere l’asse verticale. Nei grafici a barre orizzontali l’asse verticale può essere omesso spesso, riducendo così il rumore. I nostri occhi, infatti, tendono a riempire le linee spezzate e a percepire come continua la linea di allineamento delle barre, secondo il principio della continuità della psicologia della Gestalt. Ho posizionato l’asse orizzontale in alto, in modo che le grandezze di riferimento siano lette tra i primi elementi.
Abbreviazione etichette
Alcune provincie presentano nomi molto lunghi, per esempio Reggio Emilia. Ho deciso di usare le abbreviazioni per ridurre il rumore. Credo, infatti, che le etichette siano chiare anche a chi non ricorda tutte le provincie dell’Emilia-Romagna. Ci sono molte persone non madrelingua che usufruiscono dei servizi della CGIL. Sono persone che vivono direttamente nel territorio e che, secondo me, potrebbero ritrovare il senso delle abbreviazioni. Il grafico, inoltre, è all’interno del bilancio sociale, un documento scritto che ci offre l’opportunità di inserire note a margine o in appendice.
Titolo grafico descrittivo e inclusivo
In questo passaggio ho mantenuto il titolo descrittivo, ma ho modificato il maschile sovraesteso sostituendo “iscritti” con “persone iscritte” per usare un linguaggio aperto. Secondo me funziona anche se il titolo diventa più lungo.
Colore neutro
Ho usato il grigio come colore neutro. Non ho aggiunto nessun colore come attributo preattentivo, per evidenziare le informazioni più importanti. Ho operato questa scelta per mostrare che chiarezza e semplicità possono essere raggiunte anche attraverso un grafico di livello base.
Seconda proposta: livello avanzato data storytelling
Analisi per aggiungere contesto
I numeri necessitano di contesto per essere compresi e per avere significato. I numeri assoluti, infatti, non sempre sono la scelta più significativa. Uno degli scopi principali del data storytelling è condividere insight e risultati analitici per passare da elementi grezzi a conoscenza applicabile. Per questo ho deciso di proporre i numeri relativi delle persone iscritte in relazione alla numerosità della popolazione residente registrata. ( 1 )
Dall’Istat ho recuperato i dati con il numero della popolazione residente registrata nel 2022. Ho, quindi, operato un confronto tra il numero delle persone iscritte alle camere di lavoro territoriali e popolazione residente per provincia registrata.
Ho proceduto ad aggregare le provincie di Cesena e Forlì che nei dati Istat sono dati separati, invece per il sindacato sono un unico territorio.
Ho trasformato il risultato in percentuale in modo che il numero sia più significativo e immediato.
Tipo di grafico: barre orizzontali impilate
Ho scelto il grafico a barre orizzontali impilate, una variante del grafico a barre orizzontali della prima proposta. In inglese stacked bar chart, nella suite Microsoft grafico a barre in pila.
Le barre mostrano due differenti misure contemporaneamente: in rosso la quantità di persone iscritte, in grigio la quantità di popolazione residente registrata.
Ordinamento secondo la proporzione
Ho scelto di ordinare le barre in base ai territori con la proporzione percentuale maggiore tra popolazione e persone iscritte. Questa scelta non è la più immediata, ma lo scopo è di porre in rilievo i territori con maggiori iscrizioni in proporzione alla popolazione residente registrata.
Il grafico, inoltre, è destinato a un documento scritto, situazione in cui le persone hanno più tempo da dedicare all’ interpretazione del grafico.
Formattazione assi cartesiani
Invariati. Cambiano le grandezze dell’asse orizzontale che adesso rappresenta la quantità della popolazione totale residente registrata.
Etichette con nomi completi
Ho scelto di riportare i nomi dei territori per esteso.
L’analisi ha aumentato il numero e la complessità delle informazioni da elaborare, quindi cerco di diminuire il più possibile il carico cognitivo richiesto alle persone che leggeranno il grafico.
Titolo del grafico descrittivo che include la legenda
Ho preferito conservare il titolo descrittivo per spiegare con chiarezza gli elementi analitici e ho usato il sottotitolo per chiarire l’ordinamento delle barre.
Ho sfruttato il sottotitolo anche per non dover inserire la legenda, in modo da ridurre gli elementi necessari alla comprensione.
Ho aggiunto un’annotazione all’interno del grafico per sottolineare il risultato migliore rappresentato dal territorio di Reggio Emilia.
Uso del colore modificando i colori del logo aziendale
Ho scelto il rosso come colore con la funzione di evidenziare, in quanto il logo della CGIL è monocolore rosso.
Ho scelto una tonalità di rosso più scura rispetto a quella presente nel logo che è un rosso acceso. Questa scelta ha due scopi: diminuire la risposta emotiva di allarme che la nostra società ha in relazione al colore rosso e tentare di rendere più accessibile il grafico alle forme di daltonismo.
Terza proposta: livello avanzato data storytelling accessibile e inclusivo
Per la terza proposta sono partita dalla seconda versione per modificare alcuni elementi in ottica di accessibilità e inclusività.
Linguaggio più semplice
Ho alleggerito il linguaggio preferendo un testo più semplice e sintetico. Ho usato le abbreviazioni per rendere il grafico più leggibile anche per le persone con dislessia.
Uso del colore accessibile
Ho scelto il colore blu al posto del rosso perché risulta una buona soluzione per le varie forme di daltonismo.
Conclusioni
Il data storytelling, per me, è un linguaggio, un oggetto d’uso e un’esperienza. Le scelte che operiamo, quindi, devono sempre essere consapevoli e in relazione a scopi, pubblico e contesto.
Ho deciso di descrivere e condividere le scelte che mi hanno guidata in questo progetto perché ogni decisione è la conseguenza di processi e ragionamenti il più possibile consapevoli.
Questa consapevolezza nasce e si evolve grazie a studio, esperienza, sguardo e stile comunicativo personale.
Per quanto riguarda alcuni consigli sui temi di accessibilità e inclusività nel data storytelling ho scritto tre articoli:

Nota
( 1 ) Popolazione registrata per sottolineare che nei dati mancano tutte le persone che vivono sul territorio, ma che non sono registrate, per vari motivi (per esempio residenza in un’altra regione, mancanza di documenti ecc.)
